Blog Layout

Project Mind

Pierluigi Simonato, MD, Psychiatrist, PhD • 5 gennaio 2025

Dopamine Nation - L'era della Dopamina

Se dovessi consigliare un libro fondamentale per conoscere qualcosa in più sulla dopamina ed il suo ruolo nella nostra quotidianità sarebbe "Dopamine Nation: Finding the Balance in Age of Indulgence" tradotto in italiano "L'era della dopamina". L'autrice è la Prof. A Lembke, docente a Stanford che non solo è una abile divulgatrice ma lavora nel campo clinico della Doppia Diagnosi (Dual Diagnosis), ovvero quelle situazioni che uniscono disagio psichico e psichiatrico con le dipendenze (da sostanze e comportamentali).


Ma il punto di vista innovativo del testo, adatto tanto a noi professionisti del settore, quanto alla popolazione generale per la semplicità con cui è scritto, consiste nella possibilità di comprendere meglio come la nostra quotidianità sia influenzata dalla forza di un circuito dopaminergico del quale siamo veramente poco consapevoli.


Un libro scorrevole, preciso, con molte
references che non appesantiscono il contenuto,  molti racconti clinici (che ritrovo pienamente nella mia pratica clinica) e straordinariamente attuale nelle riflessioni e implicazioni. 


La dopamina infatti non è solo la molecola chiave del
piacere (Reward System Pathway) ma è la base della nostra motivazione nel cercar di perseguire un obiettivo e se esauriamo la spinta e la forza dopaminergica il risultato è un appiattimento emotivo, una anedonia che chi affronta un problema di dipendenza conosce bene.

Questa prospettiva, ci avvicina molto al mondo delle dipendenze e ci fa comprendere meglio come i pazienti siano in realtà molto più vicini a noi di quanto possiamo permetterci di ammettere. Il sistema dopaminergico infatti si basa su un sottile equilibrio in un bilancio tra piacere e dolore.


Proviamo ad andare con ordine: la dopamina è il
neuromodulatore chiave per processi complessi come la nostra percezione del piacere e della nostra motivazione ma la sua diminuzione/assenza causa in noi un senso di dolore e di discomfort.

Con il progresso neuroscientifico e un neuroimaging sempre più raffinato, oggi sappiamo che il Reward System Pathway (Circuito del piacere) è un insieme di neuroni (cellule cerebrali) che comunicano mediante la dopamina. Non è l'unico neurotrasmettitore nel nostro cervello ma è la dopamina che nel caso delle dipendenze viene rilasciata in modo abnorme. 

Uno stimolo piacevole che incontriamo nella vita di tutti i giorni (un buon pranzo, una chiacchierata con un amico, un caldo caffè) provoca infatti un intenso rilascio di questa molecola; invece le sostanze o i comportamenti che creano dipendenza causano in queste vie un picco molto maggiore e abnorme a cui segue un crollo rapido e inevitabile. La “caduta” dei livelli di questa molecola è già una forma di dolore e craving, di spasmodico desiderio per quella sostanza o comportamento: ne vogliamo ancora e sempre di più, per ripetere quel picco iniziale di piacere. Il potenziale d'abuso di una sostanza è quindi dato dalla sua capacità e velocità nel creare picchi di dopamina: più lo riesce a fare più addictive quel composto riesce ad essere.


L'equilibrio tra piacere e dolore è neuroanatomicamente spiegato dal fatto che le vie coinvolte sono le stesse, come la stessa presenza /assenza di dopamina equivale alla sensazione di high e di craving, come facce della stessa moneta. Come in ogni processo omeostatico
il nostro organismo cerca un equilibrio, il che significa che ogni stimolo che ci da piacere segue un proporzionale bilancio negativo, ovvero un dolore uguale e contrario. 


Quello che quindi accade è un tentativo di ripetere lo stimolo piacevole (con una frequenza maggiore o un quantitativo incrementato) con il risultato che il rischio finale è di sprofondare verso
un esaurimento della dopamina: niente è più piacevole. Per fortuna ci sono anche buone notizie: la semplice possibilità di avere del tempo a disposizione, in cui non vi sono sollecitazioni successive, permette di avere un recupero dei livelli di neurotrasmettitore.


Quindi è più facile capire come in questo momento vi sia una vera e propria
crisis of addiction (crisi della dipendenza): nella nostra società vi è una sovrabbondanza di stimoli dopaminergici di facile ed immediato accesso: cibo, alcol, sostanze d'abuso, farmaci antidolorifici e benzodiazepine, shopping, pornografia online, social network. Ogni nostro desiderio è appagato senza attesa. In questa prospettiva, la necessità della società è quella di cercare spasmodicamente di rifuggire dal dolore: il 25% degli Americani assume farmaci psichiatrici, 1 su 10 assume un antidepressivo. Paradossalmente viviamo in un'epoca di illimitate possibilità tecnologiche, in cui possiamo fare scelte e abbiamo importanti gradi di libertà ma al contempo assistiamo ad un aumento inesorabile di disagio psichico e mentale. La nostra cultura è di cercare una soluzione semplice con una pillola.


La Dr.ssa Lembke in
Dopamine Nation suggerisce un diverso approccio che nel quotidiano può aiutarci maggiormente ad acquisire consapevolezza di questi meccanismi: riportare il sistema ad un sano equilibrio, spezzando la catena della dipendenza.

Come? In primis cercando di ridurre gli eccessi piacevoli, attraverso un "digiuno" della dopamina, limitando l'esposizione agli stimoli/sostanza (ed in questo l'esperienza di chi lavora nel campo clinico della Doppia Diagnosi è utile!). In secondo luogo, l'altro aspetto chiave è l'accettazione del dolore, per diventare più "resilienti" e spingere l'equilibrio maggiormente verso il piacere che abbiamo perso di vista.


Spero di aver spiegato in sintesi i punti interessanti di questo libro e di avervi invogliato a comprarlo e leggerlo, sia che siate addetti al settore che lettori curiosi. 


"L'era della Dopamina" A. Lembke


Grazie di cuore per il vostro interesse.


Pierluigi Simonato


Autore: Pierluigi Simonato, MD, Psychiatrist, PhD 5 gennaio 2025
Why we sleep? - Perché dormiamo?
Autore: Pierluigi Simonato , MD, Psychiatrist, Ph.D 5 gennaio 2025
NPS (Novel Psychoactive Substances)- Le Nuove Sostanze Psicoattive
Share by: